Gluten Free Expo 2016

Week-end all’insegna del Gluten Free Expo quello del 19 e 20 novembre. Come ogni anno infatti dal 19 al 22 novembre si è svolta la consueta fiera dedicata al mondo sglutinato: tra stand, showcooking, laboratori e convegni, i riflettori sono stati tutti rivolti all’aumento di prodotti riportanti la nostra amata spiga barrata. Oltre agli stand italiani quest’anno poi ne abbiamo trovati anche di stranieri provenienti da altri paesi europei, dall’America Settentrionale e Meridionale e dalla regione asiatica.

Con molto piacere ho trovato nuovi marchi entrati a far parte di questo settore, ed ancora di più ho apprezzato il fatto di vedere un aumento sia nella richiesta che nell’offerta di farine pure rispetto ai semilavorati (o più comunemente definiti mix dietoterapeutici). Inoltre anche il mercato della pasta sta cambiando rotta ed accanto al classico binomio riso-mais troviamo quelle realizzate con farina di quinoa, teff, ceci, lenticchie e piselli. Questo cambiamento lo giudico più che positivo in quanto denota un’attenzione crescente verso altre problematiche che talvolta vanno a braccetto con la celiachia, quale ad esempio il diabete di tipo 1. Certo, se uno ne è affetto non guarirà, ma l’utilizzo di farine a basso indice glicemico può aiutare a tenere sotto controllo più facilmente il problema, soprattutto se questo si presenta sin dalla tenera età; le farine di riso e mais infatti presentano un indice glicemico elevato, una dieta varia pertanto è utile al nostro corpo per evitare accumuli eccessivi.

Se però da un lato ho notato questo passo avanti, leggendo invece alcune etichette mi sono letteralmente messa le mani nei capelli. La più eclatante? Una sorta di grissini al teff (così quanto meno era scritto in bella vista sulla confezione), dove però il primo ingrediente citato era lo zucchero, seguito poi dalla margarina; il quantitativo di farina di teff era solo del 12% e questo valore era riportato dopo una serie di altri ingredienti che in un grissino dovrebbero essere assenti o comunque in limitata quantità. Questo prodotto insieme ad altri la cui lista ingredienti era troppo carica di sigle, sono stati la dimostrazione che purtroppo ci sono ancora produttori poco attenti alla salute ed alla qualità dei prodotti, ma più interessati al business che vi sta dietro.

Chiamatela paranoia, deformazione professionale o eccessiva pignoleria, ma l’etichetta coi suoi ingredienti è lo specchio di quanto da noi ingerito, quindi leggetele sempre con grande attenzione, tenendola in considerazione prima di effettuare la scelta dei prodotti da acquistare.

Un evento molto importante avvenuto nel corso della manifestazione è stata la presentazione del Lactose Free Expo in programma dal 18 al 21 novembre del prossimo anno, in concomitanza con il Gluten Free Expo. Infine è stato presentato da parte di AILI in anteprima italiana ed europea il marchio L-Free, dedicato appositamente ai prodotti senza lattosio (azzurro) e senza latte, lattosio e derivati (verde). Un ennesimo passo avanti verso un’identificazione più immediata dei prodotti dedicati agli intolleranti.

Volete infine sapere quali sono gli stand che ho apprezzato maggiormente per i loro prodotti? Gustamente, FoodUp, Cerealicola Rossi, Molino Rossetto, Molino Riva, Il Parodi, Govifarm, Kentool, Mulino Marello, Nativa e Dialsì. Questi marchi li ho apprezzati per l’ampia scelta di farine pure che vantano tra i loro prodotti (per quanto riguarda i mulini), mentre gli altri li ho apprezzati per la qualità dei loro prodotti finiti, per l’etichetta “pulita” e per l’introduzione di tipologie di pasta sul mercato realizzate con farine diverse rispetto a mais e riso.

A questo punto non resta che darci appuntamento all’edizione del prossimo anno che sicuramente avrà moltissime novità!

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